Il Campanile (Torre dell'orologio)

Di fronte alla Chiesa Madre, nella piazzetta antistante si erge un campanile a base quadrata che sovrasta tutto il paese e dove si trovano due campane che oggi, con i progressi della tecnica suonano ad orario e su percussione automatica con alimentazione elettrica. Fino a trent’anni fa gli uomini si alternavano al nostro sagrestastano Ciccio (Francesco Vasallo) spesso nell’azionare, a forza di braccia il batacchio che trasformava la forza umana, di gente di fede, in suono per trasmettere in lontananza nei campi, sui colli la voce di Dio e il passare delle ore. Ancora oggi la campana non disdegna di richiamare a sé i credenti e tramite essa ancora si annuncia alla comunità un susseguirsi di eventi locali fatti di festa e di tristezza.
Anticamente, ancor prima che sostenesse le campane dell’XI secolo, il campanile è servito da avamposto per avvistamenti a protezione del territorio anche in condizione che alla base di esse si sviluppava un palazzo di un signorotto locale, un tal Malfrido. Il campanile costituiva un collegamento strategico tra la baronia di Candida con i Filangieri, Manocalzati con i San Barbati, Chiusano con i Carofa.
Alla fine del secondo millennio il campanile è ancora richiamo per i parolisani residenti e non; scandisce ancora il ritmo delle ore con i suoi rintocchi armoniosi. Pur tuttavia, anche se ristrutturato dopo il grande sisma, già qualche tegola, non ben bloccata, cade rovinosamente sulle case sottostanti.